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Vitalizi, la Regione Marche spende 4 milioni l'anno

Dunque con la cancellazione del vitalizio si è riportata parità tra cittadini e politici? Non proprio. La Regione Marche spende attualmente qualcosa circa 4 milioni l'anno per le "pensioncine" degli ex consiglieri. Privilegio che, in caso di decesso, passa alle mogli o ai figli.
Lungi da me fare il populista ma credo che un modo più sobrio di approcciare la politica si debba introdurre. Abolizione? E' difficile intervenire sui diritti acquisiti anche perché è facile immaginare un ricorso da parte di qualche ex consigliere. Penso sia più fattibile il passaggio al metodo contributivo, allineando il sistema di calcolo della pensione a quello dei comuni mortali.

A partire dalla prossima legislatura, i consiglieri regionali delle Marche non godranno più del vitalizio. Un privilegio inconcepibile per i cittadini. A fronte di una trattenuta sull'indennità da consigliere ci si vedeva riconoscere, a partire dal 60esimo anno di età, una pensione. Con appena 5 anni di contributi. Questo quando a livello nazionale l'età per andare in pensione è stata alzata e le nuove generazioni si chiedono quando e se mai potranno andarci.
Dunque con la cancellazione del vitalizio si è riportata parità tra cittadini e politici? Non proprio. La Regione Marche spende attualmente qualcosa circa 4 milioni l'anno per le "pensioncine" degli ex consiglieri. Privilegio che, in caso di decesso, passa alle mogli o ai figli.
Lungi da me fare il populista ma credo che un modo più sobrio di approcciare la politica si debba introdurre. Abolizione? E' difficile intervenire sui diritti acquisiti anche perché è facile immaginare un ricorso da parte di qualche ex consigliere. Penso sia più fattibile il passaggio al metodo contributivo, allineando il sistema di calcolo della pensione a quello dei comuni mortali.
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Falconara si tinge di rosa e saluta il 98° Giro d'Italia
Mancava da 4 anni. Martedì 19 tornerà a percorrere le nostre strade il Giro d'Italia. Un orgoglio per Falconara che avrà la possibilità di far conoscere il suo territorio. La corsa ciclistica attraverserà tutta via Flaminia e la statale 16 dal confine con Ancona, verso nord, fino a quello con Montemarciano. Il passaggio è previto tra le ore 13 e le 15. Si tratta della decima tappa del Giro, con partenza da Civitanova Marche e arrivo a Forlì.
Il consiglio, per gli automobilisti diretti ad Ancona, è quello di utilizzare la statale 15 dalla variante del quartiere Stadio. In alternativa, per i residenti che conoscono la viabilità interna si consiglia di percorrere le vie della parte alta della città. Il servizio di viabilità sarà garantito da volontari del gruppo comunale di Protezione civile dalle e forze dell’ordine che predisporranno i posti di blocco stradali e in caso di necessità suggeriranno percorsi alternativi agli automobilisti.
Avvertenze per gli automobilisti. La sosta sarà vietata sulla Flamina dalle ore 9 e fino alle 15. Il passaggio dell’intera carovana (corridori, ammiraglie e altri mezzi al seguito della corsa) nel comune di Falconara è previsto invece poco prima delle 14. A cavallo di quell’ora non si potrà circolare su tutto il tratto interessato. Chiuse anche tutte le intersezioni per l’accesso su via Flaminia per il tempo necessario allo svolgimento della manifestazione. Dopo le 15 e comunque ultimato il passaggio del 98° Giro, la circolazione nel territorio falconarese tornerà alla normalità.
Il consiglio, per gli automobilisti diretti ad Ancona, è quello di utilizzare la statale 15 dalla variante del quartiere Stadio. In alternativa, per i residenti che conoscono la viabilità interna si consiglia di percorrere le vie della parte alta della città. Il servizio di viabilità sarà garantito da volontari del gruppo comunale di Protezione civile dalle e forze dell’ordine che predisporranno i posti di blocco stradali e in caso di necessità suggeriranno percorsi alternativi agli automobilisti.
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Buone notizie dall'Interporto di Jesi

Due anni fa, il vecchio managment del Sanzio, ora indagato dalla Procura per peculato, mi rise dietro quando parlai di amministrazione unica di aeroporto, porto e interporto. "Siamo concorrenti" mi sentii rispondere con aria di sufficienza. C'era, in quella risposta, volontà di mantenere una posizione di privilegio. Oppure ottusità strategica. Delle due, l'una all'insegna dell'inadeguatezza nello svolgere un compito così importante come dirigere l'aeroporto delle Marche.
Struttura che si è sempre detta turistica (quanto ci riempiamo la bocca con questo termine) ma che, da più voci e molto più competenti della mia, avrebbe potenzialità ineguagliabili nel settore cargo. L'ex ministro Corrado Passera, ad esempio. E anche il ministro dell'Economia degli Emirati Arabi Al Mansouri che vedeva nel Sanzio un hub per l'arrivo nel suo Paese di prodotti ittici dell'Adriatico e agroalimentari del Made in Italy. Già perché se è importante il trasporto in entrata, lo è di più quello in uscita. L'export sarebbe, vista la stretta dei consumi che attraversiamo, una vera manna per il sistema produttivo regionale. E di conseguenza per il mantenimento, e perché no, dell'aumento di posti di lavoro.
Lo ripeto per l'ennesima volta: porto di Ancona, aeroporto di Falconara e Interporto di Jesi devono dialogare per dare a questo territorio occasioni di sviluppo, di ricchezza, di nuova occupazione.
Non sono nuovo, nelle mie dichiarazioni, a complimenti al presidente dell'Interporto Roberto Pesaresi. Anche se con passi da elefante, qualcosa si muove nel trasporto merci che vede nel triangolo formato da Falconara (aeroporto), Jesi (Interporto) e Ancona (porto) enormi opportunità di sviluppo, di impresa, di posti di lavoro.
La notizia che ho letto oggi sulla stampa locale, quello di un accordo tra Halal International Authority, Interporto e Svim per realizzare una zona di scambio con prodotti macellati halal (conformi alle tradizioni islamiche), va a consolidare quell'idea di Piattaforma Logistica delle Marche sulla carta operativa già dal 2009 ma che nei fatti ha sempre stentato a decollare.
Due anni fa, il vecchio managment del Sanzio, ora indagato dalla Procura per peculato, mi rise dietro quando parlai di amministrazione unica di aeroporto, porto e interporto. "Siamo concorrenti" mi sentii rispondere con aria di sufficienza. C'era, in quella risposta, volontà di mantenere una posizione di privilegio. Oppure ottusità strategica. Delle due, l'una all'insegna dell'inadeguatezza nello svolgere un compito così importante come dirigere l'aeroporto delle Marche.
Struttura che si è sempre detta turistica (quanto ci riempiamo la bocca con questo termine) ma che, da più voci e molto più competenti della mia, avrebbe potenzialità ineguagliabili nel settore cargo. L'ex ministro Corrado Passera, ad esempio. E anche il ministro dell'Economia degli Emirati Arabi Al Mansouri che vedeva nel Sanzio un hub per l'arrivo nel suo Paese di prodotti ittici dell'Adriatico e agroalimentari del Made in Italy. Già perché se è importante il trasporto in entrata, lo è di più quello in uscita. L'export sarebbe, vista la stretta dei consumi che attraversiamo, una vera manna per il sistema produttivo regionale. E di conseguenza per il mantenimento, e perché no, dell'aumento di posti di lavoro.
Lo ripeto per l'ennesima volta: porto di Ancona, aeroporto di Falconara e Interporto di Jesi devono dialogare per dare a questo territorio occasioni di sviluppo, di ricchezza, di nuova occupazione.
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Cosa si intende per Buon Governo?
Ho notato che non tutti hanno idea del concetto di BUON GOVERNO, come definiamo l'opera amministrativa che stiamo portando avanti a Falconara dal 2008 in poi. E' probabile qualcuno faccia fatica a comprendere a pieno la mole di lavoro che abbiamo fatto e che questa non è ancora finita.
Nel 2008 quando abbiamo iniziato ad amministrare Falconara avevamo debiti con le banche per oltre 90 milioni. La Guardia di Finanza era ancora negli uffici per le indagini ordinate dalla Procura della Corte dei Conti. Le amministrazioni di centrosinistra che ci avevano preceduto avevano dissipato e poi paralizzato la città. Anche la più piccola manutenzione sembrava un'utopia. Ricordo via del Consorzio: sembrava aver subito un bombardamento.
Ci siamo rimboccati le maniche. Abbiamo tagliato i costi della macchina burocratica e nonostante ogni anno Falconara, al pari degli altri Comuni, abbia subito un taglio dei trasferimenti dello Stato - 850mila euro solo per il 2015, grazie al Governo Renzi - siamo riusciti a risanare un Comune allo sbando. Oggi l'indebitamento è sceso a 63 milioni. Questo lasciando le tasse di nostra competenza invariate. Senza togliere servizi alla cittadinanza. Grazie a chi ci ha preceduto, finiremo di pagare i mutui con le banche nel 2048. Nonostante questo siamo riusciti a non fermarci con i lavori e le realizzazioni.
Siamo perfetti? No. Non riusciamo ad arrivare ovunque. Di problemi da risolvere ce ne sono sempre tanti e il Comuni, ad oggi, sono lasciati soli. Basti pensare che sul fronte sicurezza abbiamo una Tenenza che dovrebbe avere 40 uomini ma che invece è dimezzata. Un Ministero dell'Interno che vuole toglierci anche la Polizia Ferroviaria. Noi andiamo avanti. A testa bassa. E sì, lo chiamo buon governo. Perché con il sindaco Goffredo Brandoni, i colleghi di giunta Matteo Astolfi, Stefania Signorini, Raimondo Mondaini e Fabio Marcatili ce la mettiamo tutta, ogni giorno, per il bene della città.
