Zes, opportunità e futuro: Falconara ancora sonnecchia, serve un salto di qualità

falconara nataleIl passaggio tra il vecchio e il nuovo anno coincide per il Comune di Falconara Marittima con l’avvio della seconda metà della tornata amministrativa. Per la Giunta Signorini e per la maggioranza di governo cittadino si prospettano mesi intensi di lavoro, non solo per dar compimento ai numerosi progetti avviati (recupero del centralissimo ex garage Fanesi dedicato a nuovi e interessanti funzioni pubbliche e private, bonifica e recupero ex area Antonelli in funzione della godibilità della cittadinanza, valorizzazione della ex Squadra Rialzo con l’obiettivo di Museo dei Trasporti e Teatro cittadino, realizzazione del nuovo Polo scolastico di Falconara Centro, rilancio dell’ ex scuola Lorenzini come Centro Culturale, di aggregazione sociale e del tempo libero, alloggi sociali di via Roma e Villanova, per restare ai più in vista) ma anche rispetto alle importanti novità normative che coinvolgono la nostra regione, soprattutto per quanto riguarda la Zes, la Zona Economica Speciale, all’interno della quale siamo entrati a fine 2025. Il voto finale sulla qualità del Signorini bis, secondo mandato della Prof, si deciderà sulla concretezza nel portare a termine le opere pianificate e, soprattutto, sulla capacità di Falconara di incidere nel territorio della Bassa Valle dell’Esino, ma anche del Golfo dorico e dell’intero scacchiere regionale.

A mio avviso, il rimpasto di giunta, peraltro concordato a inizio legislatura e arrivato a ridosso delle festività natalizie, è stato necessario per ringiovanire ulteriormente la compagine di governo, ma è avvenuto, in pratica, a freddo senza un necessario quanto serio bilancio propedeutico dell’azione amministrativa. Salvo qualche intervallo dialettico tra il Sindaco e le varie liste, non abbiamo avuto, come maggioranza, un vero incontro congiunto per verificare punti di forza dell’azione di governo e individuare eventuali debolezze per porre – se necessario – i più idonei correttivi.

Il giudizio, ad ogni modo, e lo dico non solo come consigliere comunale di maggioranza, ma anche come esponente provinciale di Forza Italia, è, in sintesi, positivo. Il bilancio, ad esempio, dopo anni di conti ingessati per i debiti contratti dalla sinistra, inizia a decollare. Si mantiene ovviamente la prudenza, ma gli effetti degli investimenti si iniziano a vedere. Occorre tuttavia un maggiore confronto con la maggioranza e, soprattutto, con le persone, a partire dai cittadini in tutte le loro espressioni. Positiva è la scelta di tornare a organizzare incontri periodici con la cittadinanza. Forza Italia ha da sempre sostenuto la prassi delle Giunte in piazza, praticata qualche anno fa, e ora rilanciata con la più moderna formula degli incontri colloquiali dei Lunedì del Sindaco e degli Amministratori. Al di là del nome, in tutti i casi, è un fatto necessario che salutiamo con entusiasmo.

L’ampliamento del dibattito dovrà comunque esprimersi anche con appuntamenti specifici con le Consulte, con le organizzazioni di categoria e con i sindacati, con tutte le libere associazioni culturali, con le società sportive e con tutte le forme associative che perseguono in maniera volontaristica scopi e servizi sociali, specialmente verso i più deboli e bisognosi. In ballo, inoltre, c’è il tema, molto tecnico, della Zes. A quanto pare – il sottoscritto e pochi altri amministratori falconaresi hanno preso parte alla presentazione dello strumento organizzata dalla Regione all’Università Politecnica delle Marche - sarà un importante strumento di semplificazione burocratica che darà la possibilità di “fare”. Proprio lo stesso indirizzo verso cui l’amministrazione comunale falconarese sta lavorando per il Pug, il Piano Urbanistico Generale, strumento di pianificazione urbanistica che renderà più concreto e operativo il Prg ’99, troppo evanescente, in alcuni aspetti incompleto, ma soprattutto ingabbiato dai formalismi e comunque non più adeguato a rispondere alle sfide del futuro.

Il Pug è un documento che si è reso necessario dopo l’entrata in vigore nel 2024 della nuova legge regionale sull’urbanistica. Grazie a 153mila euro di fondi regionali, il Comune ha avviato l’iter di elaborazione di questo Piano, che aggiornerà la visione della città, ne rafforzerà il ruolo nell’area metropolitana medio-adriatica e semplificherà le procedure.

I momenti di confronto con la popolazione, meritoriamente già tenuti nelle fasi iniziali dell’iter, sono tuttavia, a mio avviso, non bastevoli rispetto alla portata degli obiettivi. Sarà necessario, ben prima della sua approvazione finale, avviare canali di dialogo e collaborazione con le realtà economiche di questa città, incontri mirati con le associazioni di categoria, con le parti economiche e sociali della città per meglio calibrare le risposte adatte all’esigenza di rigenerazione urbana, alla possibilità dei privati di investire e alle aziende di sviluppare e/o modificare i propri modelli di business, così da creare ricchezza diffusa, accettandone l’inclusività decantata nel documento programmatico, ma all’insegna dello sviluppo comune, salvaguardando l’ambiente ed esaltando le tante bellezze del territorio, e non del depauperamento collettivo.

Dovremo aumentare i momenti di confronto, insomma. Stesso discorso vale per la Regione Marche a cui dobbiamo chiedere un grande impegno per illustrare in città le nuove modalità di intervento amministrativo e i collegati vari bandi europei che riguarderanno auspicabilmente soprattutto le imprese. Altrettanto ci attendiamo dagli sviluppi della ZES, che oggi ci permette “solo” lo snellimento al massimo della burocrazia attraverso lo Sportello Unico ZES, una sorta di Super Suap capace di garantire iter più rapidi per autorizzazioni e permessi, ma che potrebbe portare già dal 2026 importanti novità. Mi riferisco, in particolare, all’adozione del Credito di imposta. La Regione ha già annunciato di impegnarsi per renderne possibile l’ampliamento a tutta la regione come anche di muoversi con decisione per l’istituzione di Zone Franco Doganali dove le merci possano essere gestite e fatte circolare più facilmente, essere trasformate, lavorate e, non soggette a penalizzanti dazi o Iva, così da competere con le zone più fortunate dello scacchiere europeo. Falconara dovrà essere forte nel proporsi sia per l’area e le pertinenze del Sanzio – aeroporto e zona Ciaf – sia per il fronte marittimo, visto che tutto il litorale sud – da Villanova a Palombina Vecchia - è sotto la giurisdizione dell’Autorità Portuale del Medio Adriatico. Tutte le opportunità presenti e future dovranno essere illustrate in città per essere conosciute, recepite e sfruttate.

La stessa azione politica forte e orientata verso l’esterno dei confini cittadini dovrà essere esercitata in termini di Area Vasta, regionale e provinciale. Resta ferma, faro nella notte, la battaglia per l’arretramento ferroviario e l’Alta Velocità per le Marche, un passaggio strategico per la sicurezza del territorio, la rigenerazione urbana e lo sviluppo della costa che abbiamo chiesto con forza al Governo e che dovremo monitorare con coraggio nei vari passaggi per superare l’attuale tracciato. Ma nel mentre progettiamo il migliore dei domani possibili, dobbiamo comunque ragionare dell’oggi e del Tpl attuale. La crisi di Conerobus che leggiamo sui giornali – frutto delle stagioni del debito targate centrosinistra – impone una profonda riflessione sull’intera rete del trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano.

Il sistema attuale di tariffazione e l’organizzazione delle linee hanno segnato il passo. Oggi occorre rinnovarsi rinnovando la rete, ridisegnando completamente le corse, frutto di ataviche sedimentazioni del passato e non più attuali, tanto da essere oggi fonte di inaccettabili diseconomie, aprendo alla bigliettazione elettronica, superando i confini comunali e ragionando per aree urbane con un biglietto orario che copra almeno Ancona, Falconara, Camerata Picena e Chiaravalle, se non Montemarciano a nord e tutta l’area metropolitana a ovest (Polverigi e Agugliano) e sud (Osimo, Camerano, Castelfidardo, Offagna, Numana e Sirolo), che integri gomma e ferro anche attraverso le varie stazioni della metro di superficie (Marzocca, Marina, Falconara Stadio, Palombina Vecchia, Palombina Nuova, Torrette, Ancona Porto, Camerano Aspio, eccetera), che va rilanciata e implementata in grande stile.

È dal e con il confronto che Falconara, ma non solo essa, potrà continuare il suo percorso per uscire definitivamente dal ruolo secondario in cui ancora sonnecchia e dai guai contabili in cui era stata cacciata, per rilanciarsi definitivamente, forte di un territorio ricettivo e di gente che si aspetta davvero un salto di qualità. Una città di servizi, in coordinamento con le altre, a partire dal Capoluogo, ma alla quale va data la possibilità di svilupparsi davvero. Questa è la Falconara in cui credo e nella quale vi auguro di vivere, sia nel 2026 che negli anni a venire.

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